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  • This is a simplified version of the Carbon and Peatland 2016 map for use in the development of windfarm spatial framework. It only shows the extent of areas within Class 1 and 2 of the classification. To access the unabridged version, select the Carbon and Peatland 2016 dataset.Scottish Natural Heritage (SNH) has prepared a consolidated spatial dataset of "carbon rich soil, deep peat and priority peatland habitats" in Scotland derived from existing soil and vegetation data (James Hutton Institute 1:25,000 and 1:250,000 scale soil data and Land Cover Scotland 1988). The resulting Carbon and Peatland map updated earlier work undertaken by SNH for the identification of natural heritage features of national importance available from Scotland's soil website. The map is a high-level planning tool to promote consistency and clarity in the preparation of spatial frameworks by planning authorities. The map is a predictive tool which provides an indication of the likely presence of peat on each individually-mapped area, at a coarse scale. The types of peat shown on the map are carbon-rich soils, deep peat and priority peatland habitat.

  • Dataset provides details (Linear features) of the FIFEplan Local Development Plan (LDP) sets out detailed policies and proposals (land use) that guide development including site specific and detailed policies\\nwhich guide the day-to-day decisions made on planning applications. They seek to implement the Strategic Development Plan requirements (TAYplan and SESplan) on a site \\nspecific basis over a ten year period in Fife.

  • Dataset provides details of The FIFEplan Local Development Plan (LDP) sets out detailed policies and proposals (land use) that guide development including site specific and detailed policies\\nwhich guide the day-to-day decisions made on planning applications. They seek to implement the Strategic Development Plan requirements (TAYplan and SESplan) on a site \\nspecific basis over a ten year period in Fife.

  • Dataset provides details (Defined Policy Areas) of the FIFEplan Local Development Plan (LDP) sets out detailed policies and proposals (land use) that guide development including site specific and detailed policies which guide the day-to-day decisions made on planning applications. They seek to implement the Strategic Development Plan requirements (TAYplan and SESplan) on a site specific basis over a ten year period in Fife.

  • Dataset provides details of boundaries of polling districts and the location of the respective polling places in Fife.

  • Il Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio ha finanziato con atto del 28-12-2001 lIstituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo di Firenze per la “Predisposizione di Atlante Nazionale delle aree a rischio di desertificazione” alla scala di riconoscimento (scale di riferimento 1:100.000 - 1.250.000). Il MATTM considera tale Atlante strumento propedeutico alla corretta attuazione del Piano Nazionale per la Lotta alla Siccità e Desertificazione, adottato dallo Stato Italiano in attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione. Nel sopracitato atto è prevista la partecipazione dellIstituto Nazionale di Economia Agraria nei suoi specifici settori di competenza. L'area di studio comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria. Dall'analisi delle misure contenute nel Reg. 2078, sono state selezionate, per la definizione dell'indice di risposta misure agroambientali (IRMA), quelle contenenti interventi maggiormente correlati alla mitigazione di processi di degrado dei suoli. In particolare, sono state analizzate le seguenti misure: Misura A1 - introduzione e mantenimento dei metodi di agricoltura biologica; Misura B1 - sistemi di pascoli estensivi (per tale intervento si dispone di dati significativi per la sola regione Sardegna); Misura E1 - cura dei terreni agricoli abbandonati; Misura F1 - ritiro dei seminativi dalla produzione. Tali misure sono state rapportate alla superficie investita a seminativo.

  • Il Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio ha finanziato con atto del 28-12-2001 l'Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo di Firenze per la ''Predisposizione di Atlante Nazionale delle aree a rischio di desertificazione'' alla scala di riconoscimento (scale di riferimento 1:100.000 - 1.250.000). Il MATTM considera tale Atlante strumento propedeutico alla corretta attuazione del Piano Nazionale per la Lotta alla Siccità e Desertificazione, adottato dallo Stato Italiano in attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione. Nel sopracitato atto è prevista la partecipazione dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria nei suoi specifici settori di competenza. L'area di studio comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria. Le aree urbane, così come le principali infrastrutture, sono superfici caratterizzate dalla perdita irreversibile della funzionalità produttiva ed ecologica del suolo.

  • Il Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio ha finanziato con atto del 28-12-2001 l'Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo di Firenze per la ''Predisposizione di Atlante Nazionale delle aree a rischio di desertificazione'' alla scala di riconoscimento (scale di riferimento 1:100.000 - 1.250.000). Il MATTM considera tale Atlante strumento propedeutico alla corretta attuazione del Piano Nazionale per la Lotta alla Siccità e Desertificazione, adottato dallo Stato Italiano in attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione. Nel sopracitato atto è prevista la partecipazione dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria nei suoi specifici settori di competenza. L'area di studio comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria. L'indicatore utilizzato per misurare la siccità potenziale è il numero di giorni in cui la sezione di controllo del suolo è completamente secca nell'arco dell'anno. Il numero di giorni di secco è uninformazione di carattere pedoclimatico che considera l'effetto della siccità su ogni specifico tipo di suolo.

  • Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha finanziato con atto del 28-12-2001 l'Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo di Firenze per la ''Predisposizione di Atlante Nazionale delle aree a rischio di desertificazione'' alla scala di riconoscimento (scale di riferimento 1:100.000 - 1.250.000). Il MATTM considera tale Atlante strumento propedeutico alla corretta attuazione del Piano Nazionale per la Lotta alla Siccità e Desertificazione, adottato dallo Stato Italiano in attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione. Nel sopracitato atto è prevista la partecipazione dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria nei suoi specifici settori di competenza. L'area di studio comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria. La siccità potenziale deriva direttamente dall'indicatore ''numero di giorni di secco''. I suoli sottoposti a più di 90 giorni di secco manifestano chiari stress pedoclimatici. Dall'analisi si è arrivati definire una soglia per la siccità potenziale di 105 giorni di suolo secco.

  • Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio ha finanziato con atto del 28-12-2001 l'Istituto Sperimentale per lo Studio e la Difesa del Suolo di Firenze per la Predisposizione di Atlante Nazionale delle aree a rischio di desertificazione alla scala di riconoscimento (scale di riferimento 1:100.000 - 1.250.000). Il MATTM considera tale Atlante strumento propedeutico alla corretta attuazione del Piano Nazionale per la Lotta alla Siccità e Desertificazione, adottato dallo Stato Italiano in attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Siccità ed alla Desertificazione. Nel sopracitato atto è prevista la partecipazione dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria nei suoi specifici settori di competenza. L'area di studio comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria. La presenza di fenomeni erosivi osservata sul campo è un'indicazione inequivocabile di processi di degrado del suolo in atto sul territorio. Quando presente nella banca dati dei suoli, questa informazione testimonia una realtà di degrado in atto. La presenza di fenomeni erosivi forti identifica aree sensibili, mentre la presenza di fenomeni derosione moderata indica aree vulnerabili. Una componente territoriale è considerata vulnerabile quando almeno il 40% dei suoli che la descrivono sono vulnerabili.